Marco Malvaldi si presenta come un venditore d’asta. Le preziose pepite sono cinque gialli che, a detta sua, tutti dovrebbero leggere: Gli scellerati di Frédéric Dard, Enigma in luogo di mare di Fruttero&Lucentini, Le due verità di Agatha Christie, La fine è nota di Geoffrey Holiday Hall e La guardia al toro di Rex Stout.
L'autore spiega al pubblico incantato che la caratteristica essenziale di una storia è quella di far muovere i personaggi , che si tratti di un inserviente polacco rigidamente cattolico o della ferramenta sotto casa.
La maestria di Fruttero&Lucentini in Enigma in luogo di mare sta infatti nell’urlare in faccia al lettore, sin dalla prima pagina chi è il colpevole, per poi distrarlo e spostare la sua attenzione come il più bravo dei prestigiatori. È invece un acrobata della parola Frédéric Dard nello scrivere Gli scellerati . Se, come diceva Voltaire, l’arte di annoiare consiste nel dire tutto, Dard di certo non annoia, non scrivendo quasi nulla, ma delegando al lettore la costruzione totale dell’ambientazione e dei personaggi.
Agatha Christie ha tolto a ogni aspirante giallista la possibilità di scrivere qualcosa di nuovo. Con la moltitudine di libri scritti ha esaurito qualsiasi stratagemma, inganno, sotterfugio pensabile. Marco Malvald i ci presenta quello che lei stessa ha definito il suo romanzo meglio riuscito: Le due verità. Un giallo psicologico che si apre con un’atroce uccisione ed evolve nella lenta consapevolezza del lettore che nulla è come appare.
Per rimarcare che nessun personaggio è secondario quando si parla di gialli, Malvaldi presenta La guardia al toro di Rex Stout: un romanzo intriso di citazioni shakespeariane in cui movente e assassino sarebbero intuibili sin dal titolo, se solo il lettore riuscisse a coglierli. Resta per ultimo il giallo di Geoffrey Holiday Hall: La fine è nota. La peculiarità di questo libro è il mistero , che non si esaurisce letta l’ultima riga, ma continua per l’impossibilità del lettore di risalire allo scrittore, volutamente celato sotto pseudonimo.