07 | 09 | 2024

Dare voce a chi non ce l'ha

Il ruolo della dissidenza e della letteratura

María Fernanda Ampuero si definisce una persona molto pessimista. Crede in tre cose: la pasta, il gelato e la dissidenza. La scrittrice ecuadoriana trapiantata a Madrid ammette la sua passione smodata per il genere horror e di scrivere per non «bruciare d’ira». A tormentarla è la violenza - di genere, di classe, di linguaggio, su corpi non conformi. Dall’inizio dell’anno in Spagna sono già stati commessi 60 femminicidi. Le sue storie non nascono dall’immaginazione, prendono spunto dalla realtà.

Ampuero sfrutta il tempo a disposizione più che per promuovere i suoi libri, per sensibilizzare il pubblico sui temi che le stanno a cuore. Basta un rapido sguardo alla cronaca, per rendersi conto che nessunə è più al sicuro: Gisèle Pelicot, settantenne avignonese che nel corso di una decina d’anni è stata violentata da una cinquantina di uomini con la complicità del marito; Rebecca Cheptegei, atleta olimpica ugandese, è stata bruciata viva per mano del marito. Ancora, la Spagna vede avanzare Vox, partito politico il cui programma si basa sull’odio dello straniero e del diverso.

In questa società c’è posto per le persone fuori di canoni? Neurodivergenti, LGBT, poveri, migranti, persone con corpi non conformi. Dobbiamo difendere tuttə rivendicandone l'identità. Questa pratica passa anche attraverso il linguaggio: non chiamiamo gli immigrati “illegali”, non hanno commesso nessun crimine! Sono solo in una situazione amministrativa diversa. Nell’immaginario comune, poi, ogni migrante è povero, infatti per indicare stranieri benestanti si usano altri termini: expat, nomadi digitali, cervelli in fuga. La stessa attenzione nell'utilizzo del linguaggio deve essere usata per contrastare la mascolinità tossica: ogni persona deve sentire di valere; qualsiasi forma di sopruso è da condannare e da considerarsi immeritata.

La scrittura cosa può fare? «Niente. Primo Levi ha pubblicato Se questo è un uomo e non è cambiato nulla», risponde di getto Ampuero. Incalzata dalla critica e scrittrice Giorgia Tolfo, ritratta le sue parole. Se Sacrifici umani e Visceral - l’ultimo suo lavoro - riescono a risvegliare almeno una coscienza su questi temi, può considerarsi soddisfatta. «La letteratura può sovvertire lo sguardo, educarci, farci provare empatia e metterci in discussione. Non fa niente di pratico, eppure è estremamente importante».