Qual è il confine tra professionista e dilettante? Cosa contraddistingue queste due categorie e perché dovremmo cercare di essere tutti un po’ più dilettanti. Stefano Salis introduce l’intelligente e ironica eccentricità di Erik Kessels , che rivela in una carrellata di suoi lavori la risposta a queste domande.
https://www.instagram.com/p/CiSp_LVsU5C/
«Solitamente il termine dilettante viene interpretato in maniera negativa, oggi come oggi in molti settori dall’architettura al design, dalla moda alla grafica, le persone a 20-21 anni sono già molto professioniste, io invece promuovo l’idea del diventare sempre più dilettanti perché la bellezza sta nell’imperfezione».
https://www.erikkessels.com/complete-amateur
Nel dilagante divertimento del pubblico Kessels propone una serie di aneddoti legati alla sua vita e alle sue opere, spiegandone i concept e le stranezze, evidenzia l’importanza dell’errore e come sia essenziale comportarsi come un “outsider”. Da anni si occupa di pubblicità, design e arte ma esordisce raccontando una delle sue prime esperienze lavorative a Londra, quando non soddisfatto dell’atmosfera aziendale, insieme a un collega si reca al lavoro con un costume da pulcino (furono licenziati due giorni dopo), oppure quando ad Amsterdam nel 1996 acquista una chiesa per trasformarla nel suo ufficio: http://www.fashionarchitecturetaste.com/2005/12/kesselskramer.html
«Quando hai un’idea non devi essere sempre ossessionato dal fatto che debba avere per forza un senso, bisogna riuscire a giocare ed essere efficaci». La peculiarità e talvolta irriverenza dei suoi lavori sta nella capacità e nell’intuizione di rendere interessanti cose non interessanti, come la geniale (e di successo) campagna pubblicitaria per l’hotel peggiore al mondo ad Amsterdam:
https://www.kesselskramer.com/project/hans-brinker-budget-hotel
o le collezioni di foto amatoriali recuperate nei mercatini, nelle fiere o nei negozi dell’usato, che dopo aver ricontestualizzato trasforma in opere d’arte:
https://www.kesselskramerpublishing.com/catalogue/in-almost-every-picture-15/
https://www.kesselskramerpublishing.com/catalogue/in-almost-every-picture-17/
https://www.kesselskramerpublishing.com/catalogue/in-almost-every-picture-11/
«I dilettanti a volte sono piuttosto ingenui ma ciò è inteso positivamente, fanno tutto per amore, per passione»
La lezione di Erik Kessels si focalizza sull’importanza degli errori, soprattutto sullo scoprire una nuova grammatica dello sguardo, distogliendo dai canoni fuorvianti della perfezione, perché «la bellezza sta nell’imperfezione».
https://www.instagram.com/p/CiR0uOxtiP6/