04 | 09 | 2025

La natura in punta di matita

Primi passi nell'arte con Elena Baboni

Di bambini è pratica Elena Baboni, che organizza da anni laboratori in scuole, biblioteche e librerie in giro per l’Italia, e i piccoli artisti sembrano sentirlo, mentre la seguono attenti alla ricerca di libellule blu, farfalle gialle e ninfee bianche lasciando indietro gli adulti. È all’aperto, infatti, che si svolge il laboratorio, in uno dei luoghi che l’artista mantovana conosce meglio: il Parco periurbano dei laghi di Mantova.

Oltre che di arte, Baboni è appassionata di trekking, come rivela il paio di scarpe da montagna che indossa, e dalla pandemia di COVID-19 privilegia la calma e il silenzio degli spazi naturali. Da sempre sensibile ai temi ambientali, nei suoi percorsi artistici con i bambini gioca e riflette sulla natura, indagando i rapporti tra gli uomini e gli animali, i rischi e i limiti dell’intervento umano sull’ambiente, la possibilità di una convivenza fra specie diverse in nome del rispetto per la vita.
Spesso il punto di partenza delle domande che l’artista rivolge ai suoi uditori sono albi illustrati, da contemplare, interrogare e rappresentare insieme servendosi degli strumenti del mestiere: matite, acquerelli, tempere e pastelli. Questa volta, invece, a stimolare i più piccoli sono l’erba ancora umida di rugiada e i suoi abitanti, un rametto spezzato, una foglia mangiucchiata o la vista spettacolare su Mantova di cui si gode dalla riva opposta del Mincio. Non è una lezione di disegno, ma un’esperienza diretta della natura quella che l’artista intende regalare. Un’esperienza lontana dal caos e dall’inquinamento della città, ma anche dalle sue comodità. Eppure, i bambini non sembrano accorgersi che la terra è irregolare, l’aria umida o il sole già caldo, perché sono troppo presi dalla ricerca del soggetto del loro disegno. «Potete anche alzarvi, muovervi, cercare…», li incoraggia Baboni, offrendo loro uno strumento che tira fuori dal suo zaino come un coniglio da un cilindro: l’inquadratorio. Non si tratta altro, in realtà, di un cartoncino nero con un ritaglio rettangolare al centro, che serve a mettere meglio a fuoco il proprio sguardo, ma nella sua semplicità trasmette ai piccoli artisti l’importanza di scegliere su cosa concentrarsi e, allo stesso tempo, il valore della condivisione. Per il resto, i bambini non hanno a disposizione che un foglio e una matita. «Avete solo delle matite, ma le matite possono fare tantissimo, possono anche colorare, fare delle sfumature dal nero al grigio», spiega l’artista, e per un’ora e mezza questo sembra abbastanza per stare bene.
C’è chi disegna in piedi, chi a gambe incrociate con la testa china sul foglio, chi usa le ginocchia come tavolo, ma tutti al momento di tornare a casa vorrebbero continuare il proprio lavoro, la propria opera d’arte.