Esistono tanti modi di presentare un libro e quello di Samantha Bruzzone, Marco Malvaldi e Chiara Galeazzi regala momenti di simpatia e comicità. La regina dei sentieri (Sellerio, 2024) è il volume che porta la firma della Bruzzone e di Mavaldi; è il giallo che vede protagoniste Serena Martini e Corinna Stelea e che nasce dal sodalizio dell'ottica femminile con quella maschile.
«Capita spesso di ricominciare e ciò rappresenta una tappa importante della vita. Questo è accaduto a noi quando abbiamo iniziato a scrivere, per esempio. Succede che, a un certo punto, ti accorgi che quella determinata cosa o impegno ha stancato. A me è capitato, quando per circa due anni ho collaborato con alcuni ingegneri. Il primo "ricomincio" l'ho detto perché ho rifiutato il rinnovo del contratto. Non ne potevo più di ingegneri! Così, mi sono trovata a dovermi reiventare».
La Bruzzone racconta uno stralcio di vita in cui, a seguito di un'importante scelta, ha dovuto ricominciare senza perdere la speranza. Un concetto che dovrebbe quasi diventare un mantra, come dice la speaker radiofonica Chiara Galeazzi, che ha dovuto superare una prova importante dopo che un'emorragia celebrale l'ha colpita. All'inizio della carriera non è stato facile anche per lei.
«Ho iniziato a scrivere per alcune riviste online, dove non c'è una deontologia professionale da rispettare. Si tratta di una fascia dell'editoria laterale, che purtroppo è povera di fondi, motivo per cui non riesce a sfruttare tutte le potenzialità che possiede. Collaborare con queste piattaforme mi è servito per entrare in contatto con il mondo della comicità. Scrivere per gli altri ha funzionato. Ciò che scrivevo piaceva e ho pensato che potessi farlo anche per me, che potessi firmare io i libri. Poi è arrivata anche la radio».
La Galeazzi narra dell'ictus nel libro d'esordio Poverina (Blackie, 2023) in cui, con molta ironia, consegna la sua drammatica esperienza, strappando un sorriso.
«Certo, quanto è accaduto mi ha molto segnata, ma è il caso di sottolinearlo ogni volta?»
L'intervento di Malvaldi si apre con un concetto che apparentemente sembra un cliché ma che, in realtà, è carico di significato: «ognuno deve fare ciò che sa fare».
L'autore ricorda come uno scherzo goliardico sia diventato lo strumento che lo ha avvicinato alla scrittura. Sono passati diversi anni e oggi è il Malvaldi che tutti conosciamo e che ha pubblicato recentemente il libro in cui, per volere dell'editore Sellerio, compare il nome di sua moglie in copertina.
«L'editore, dopo aver letto il libro e le analitiche descrizioni femminili, ha chiesto che il nome di Samantha andasse in copertina, altrimenti non se la sarebbe sentita di presentare qualcosa non in linea con le loro intenzioni».
Un testo a quattro mani, quindi, di una celebre coppia letteraria, incentrato su un'indagine che si svolge tra i vigneti della Toscana. Le protagoniste, una sovrintendente di polizia giudiziaria e una sua amica chimica e sommelier, si trovano coinvolte nell'inchiesta riguardante un grave caso verificatosi nella Maremma toscana, un luogo ricco di tradizioni e con una fiorente agricoltura. Corinna si occupa dell'avvenimento a causa della sua professione, mentre Serena si trova, suo malgrado, invischiata. Il vino è uno degli elementi principali del giallo.
«Nel libro parliamo di vino, perché gli attribuiamo la grande capacità di farci abbandonare, temporaneamente, la razionalità. Spesso ascoltiamo svariate raccomandazioni riguardo al vivere bene, in salute, curando il corpo, come se tutto ciò che accade dal collo in su non interessasse a nessuno».
Malvaldi pone l'accento sul rapporto tra la salute fisica e la serenità mentale. Le eccessive privazioni, le troppe rinunce stressano, e a pagarne le conseguenze è l'intelletto. Il vino, con i suoi effetti benefici è il caposaldo di una storia che ruota intorno a un personaggio. La bevanda del dio Bacco come ottimo co-protagonista, interessante sfondo delle vicende e parte fondamentale dei momenti di condivisione.
«Bere un bicchiere di vino insieme, significa condividere. Pensiamo al mondo editoriale, ormai svecchiato: quando si discute di qualcosa, non lo si fa più in ufficio o dietro la scrivania, ma davanti alla "birretta" o al bicchiere di vino. Stiamo diventando più spartani e stiamo imparando a curare mente e corpo».
Con La regina dei sentieri, gli scrittori ci portano a Bolghieri, in una grande tenuta vinicola divenuta di proprietà olandese. Qualcuno ritrova il mezzo di trasporto di Crisante Olivieri Frangipane, scomparso anni prima, proprietario agricolo, i cui vigneti producono un vino di altissima qualità. L'uomo è morto, ma in che maniera? Un giallo che si tinge di ironia, con i tratti tipici della commedia, in cui interviene la scienza con le sue certezze e con lo scopo di restituire speranza, anche tramite una storia di fiction.