Lo scivolare dell’acqua lungo le sponde del Rio accompagna il nostro affacciarci al complesso delle Pescherie recentemente restaurato, che ci accoglie trasformato in un laboratorio all’aperto. Riusciremo a riciclare le lezioni di scienze delle elementari, per quello che ci aspetta oggi?
Chiudiamo gli occhi e recuperiamo quell’immagine che abbiamo visto tante volte da bambini: un ghiacciaio di montagna, da cui scende un fiume, che va verso il mare, il sole in cielo che riscalda, e l’acqua diventa vapore, ma incontra l’aria fredda e riscende verso terra come pioggia o ghiaccio.
«È una rappresentazione abbastanza romantica, questa» dice Marco Bartoli, professore di Ecologia all’Università di Parma: «le nuove immagini che rappresentano il ciclo dell’acqua includono nell’immagine anche esempi di bacinizzazione, pozzi, di usi industriali e domestici, le forme di inquinamento e i depuratori». Con lui, le ecologhe Sara Benelli, Monia Magri e Bianca Maria Lecchini e l'ingegnere Marco Faggioli raccontano le prospettive delle piante, del territorio, degli animali e dell’aria, su questa invasione del ciclo naturale dell’acqua.
Un ecology killjoy? Piuttosto un invito a una rappresentazione più accurata: lo sappiamo bene in letteratura, che la rappresentazione è importante, che un dettaglio sposta l’attenzione e la narrazione. Allora proviamo a creare la nostra scheda di lettura per questo poema epico dell’acqua.