06 | 09 | 2024

L’ascolto democratico

Di tacchini, lupi e violoncelli

In una chiesa piena, Carlo Boccadoro (musicista, scrittore e compositore) invita con la mediazione di Paolo Vanini (filosofo e professore universitario) a ripensare l’ascolto. Non esiste un unico modo di ascoltare. C’è l’ascolto ideale, immerso e attento, che richiede tempo e perquesto spesso purtroppo è impraticabile, in contrasto con i ritmi frenetici della quotidianità; c’è l’ascolto voluto dal compositore, a cui pensa quando si approssima alla scrittura e infine, l’ascolto distratto, in cui spesso ci ritroviamo e che nessun compositore prevede quando scrive.

La musica contemporanea risente della convinzione diffusa di essere inaccessibile, brutta e difficile. Boccadoro sposta la riflessione sulla disabitudine: difficoltà e bruttezza sono concetti trasversali, la semplificazione dell’esito di un processo più generale di distacco del pubblico. Allontanamento da quello che può essere nuovo, non familiare e, per questo, estraneo. L’invito è invece ad avvicinarsi, e a comprendere la stratificazione che i brani celano.

Quello di Boccadoro è un incoraggiamento all'ascolto democratico. Perché ciò accada è necessario un ripensamento da parte degli operatori culturali e dei direttori artistici che decidono cosa il pubblico possa, o più che altro sia in grado di, ascoltare. Tutti sono in grado di ascoltare tutti ma non a tutti viene concesso: se si pensa al pubblico come incapace di capire e di apprezzare, se non gli si danno gli strumenti per poterlo fare, ci si riduce alla costante riproposizione delle stesse opere. L’infantilizzazione del pubblico contribuisce ad ampliare il divario tra una musica “difficile”, cerebrale, e chi dovrebbe fruirne, portando avanti l’elitarismo culturale.

Boccadoro si contrappone a questo, avvicinandosi al suo pubblico ripercorrendo il suo libro 12. Storie di dischi irripetibili, musica e lampi di vita (Nottetempo, 2024), una raccolta di dodici dischi eccentrici e bizzarri, che l’autore intreccia ad aneddoti altrettanto bizzarri, della propria vita. Concerti per flauti e tacchini, album ritirati ed introvabili come Disoccupate le strade dai sogni di Claudio Lolli o The Black Album di Prince: attraverso la risata e il racconto, Boccadoro riesce a incuriosire il pubblico, stimolandolo così alla scoperta di qualcosa di inaspettato.