L’India occupa sempre più un ruolo di importanza nel tavolo dei potenti del mondo. Dal 2023 è il Paese più popoloso del pianeta: 1 miliardo e 400 milioni di persone. Questo vuol dire che 1/5 della popolazione mondiale vive qui, anche se per numeri più precisi bisognerà attendere il censimento del prossimo anno. È anche diventata la quarta economia del mondo.
Per sfatare i miti più ricorrenti su questo Paese, il giornalista Matteo Miavaldi ha raccontato l’India vera, quella che ha toccato con mano, nel suo libro Un’altra idea dell’India. «Terzani e Pasolini hanno raccontato queste terre attraverso colori vivaci al mercato, elefanti, santoni, ma l’India è anche tanto altro, e il modo migliore per scoprirla è attraverso libri scritti da indiani e rivolti a indiani». Per questa immersione nell’Oriente, Miavaldi propone due graphic novel, un saggio e due romanzi.
Si parte con Ramayana. Il divino inganno di Sanjay Patel. Il testo originale, conosciuto da tutti, è un poema epico fantastico che narra delle gesta di Rama, guerriero e monarca. Si tratta di un testo fondante perché dà un’indicazione ai fedeli di come bisognerebbe comportarsi, anche se è bene sapere che in India vivono 250 milioni di musulmani. Questa versione in graphic novel è molto più accessibile.
Il secondo libro è un romanzo di Amitav Ghosh intitolato Mare di papaveri. Ruota attorno al tema dell’oppio e in generale del colonialismo, ritenuto responsabile di avere depredato l’India. Altro tema è la multiculturalità, che è sempre stata il punto di forza del Paese.
Testo principe per il progressismo Dalit è Contro le caste di Bhimrao Ramji Ambedkar, colui che viene definito il padre della costituzione indiana. Essendo le caste l’opposto di una visione democratica, Ambedkar si batté per abolirle. Quello che tanti non sanno, è che il suo principale oppositore fu Mahatma Gandhi. Le caste erano sempre state una griglia all’interno della quale la popolazione si muoveva. Gandhi aveva paura che andasse tutto per aria, generando caos. Le caste ad oggi rimangono, ma per legge viene punito chi discrimina sulla base di esse. Nel prossimo censimento, verrà chiesta per la prima volta la casta di appartenenza, in modo da poterle tracciare. Il loro numero potrebbe essere nell’ordine di centinaia di milioni.
La seconda graphic novel è Munnu. Un ragazzo del Kashmir di Malik Sajad. Il Kashmir è una regione a maggioranza musulmana che, durante la Partition tra India e Pakistan si è ritrovata schiacciata tra i due territori. La storia è un racconto di formazione, il conflitto è sullo sfondo: parenti che muoiono, gente ritrovata nelle fosse comuni. Non a caso i Kashmiri sono disegnati come dei cervi, una razza in via d’estinzione.
L’ultimo libro della rassegna è L’età del male di Deepti Kapoor, conosciuto per essere la versione indiana de Il Padrino. La storia ruota attorno a una giovane giornalista che si ritrova a portare avanti un’inchiesta su alcuni grandi imprenditori. I temi principali sono: politica, soldi, corruzione e criminalità.