La sfida più attesa di Festivaletteratura torna a entusiasmare il pubblico della Casa del Mantegna! Quattro le autrici e gli autori in gara, uno soltanto il premio. Il terreno di gioco quest'anno sarà il mito. Tutte le tradizioni sono ammesse: dell'Oriente e dell'Occidente, del Nord e del Sud del mondo. Favole della creazione, storie di divinità e di creature leggendarie, gesta di eroi e di eroine, narrazioni folkloriche: ogni storia vale, purché i concorrenti siano in grado di raccontarla illuminando gli occhi, scaldando i cuori, eccitando gli animi delle ragazze e dei ragazzi che dovranno decretare il mito vincitore. In un'unica sessione di gara si terranno le due semifinali e a seguire la finalissima, con la consegna dell'ambito alloro.
Le grandi storie si trasformano in miti, e i miti affascinano da sempre un pubblico giovane. Per far colpo sui bambini è necessario far leva sulla fantasia, lasciare libero spazio all’immaginazione. I quattro autori dell’evento, Roberto Abbiati, Sabrina Efionayi, Laura Imai Messina e Giusi Quarenghi, si sono così sfidati in un’amichevole e spassionata gara di narrazione.
A rompere il ghiaccio è stato Abbiati con il racconto rivisitato di Prometeo: in questa versione del mito il titano, credendo di compiere una buona azione nei confronti dell’umanità, ruba un accendino di Vulcano e dona il fuoco all’uomo. Allora Zeus, per questa sua malefatta, decide di punire Prometeo incatenandolo su una montagna, dove un’aquila gli mangerà ogni giorno il fegato. Nella sua incoscienza Prometeo ha fatto sì che l’uomo sfruttasse il fuoco per azioni necessarie alla sua stessa sopravvivenza, ma al contempo lo usasse per azioni riprovevoli come uccidere altre persone. Ma la storia di Prometeo è dedicata a chi, in un periodo speciale della propria vita, ha sentito la necessità di ricevere un momento di umanità, perché in fondo Prometeo capisce che non è mai troppo tardi per prendere le parti degli uomini.
Laura Imai Messina e Giusi Quarenghi hanno alimentato il contest con i loro racconti a sfondo morale sull’amore e sulla scelta come atto dal forte valore etico mentre l’ultimo mito è stato quello raccontato da Sabrina Efionay sull’entusiasmante epopea di Medea. Per chi non la conoscesse si tratta di una storia collocabile in tutte le epoche storiche, in quanto narra non solo di una donna che decide di sacrificare tante cose per amore, ma anche di una donna che è l’artefice del proprio destino e capace di assumersi la responsabilità delle proprie scelte. Una donna che abbandona la propria patria al pari di una moderna migrante. Nel raccontare la classica vicenda tuttavia l’autrice decide di sospendere il finale, di accorciarlo. Una volta scoperto il tradimento del marito, infatti, la maga Medea decide di vendicarsi sulla futura moglie di Giasone ma, in preda alla sua collera finale, non arriva a uccidere i suoi stessi figli, preferendo conferirgli una seconda vita, una seconda speranza.
Il mito che si aggiudica la vincita è proprio Medea, e la sua storia.