05 | 09 | 2024

Ogni poesia è una poesia d'amore

«La poesia arriva da chi sono. Sono una donna, ma sono anche una poetessa»

Quando si parla di poesia e in particolare di poesia d’amore è difficile non cadere nel cliché e nel già detto, facendo fronte a una tradizione tanto nutrita quanto antica.

Per Carol Ann Duffy, poetessa scozzese a cui per prima è stato conferito il titolo di "Poeta Laureato del Regno Unito", ogni poesia è una poesia d’amore (che il soggetto sia un individuo, un paesaggio o una stagione) e poetare altro non è che aggiungere qualcosa di nuovo alla propria esperienza, facendo del linguaggio poetico il solo tramite tra l’essenza del sé e ciò che lo circonda.

Senza proporsi uno specifico intento programmatico (così Duffy risponde quando le viene domandato se la sua poesia sia femminista) l’autrice di Poesie d’amore interpreta la scrittura come un modo di ripiegarsi nella parte più profonda di sé, ponendola sullo stesso piano della preghiera. Ciò non esclude, aggiunge, una componente più giocosa e leggera, che dà ai suoi versi un brio polifonico, avvicinandoli al mondo teatrale.

Oscillando tra questi due livelli, Carol Ann Duffy è approdata a un linguaggio poetico essenziale, magnetico, sospeso tra la tradizione e l’originalità della sua interpretazione, grazie a cui conferisce un respiro di freschezza.

Gli archetipi della fiaba e del mito a cui si ispira, tra cui le storie dei Fratelli Grimm e miti come quello di Re Mida o Orfeo e Euridice, rappresentano infatti il punto di partenza, la base culturale su cui innestare la propria creatività; il tutto con una lirica in continuità con il passato ma in tensione verso qualcosa d’altro, in grado di meravigliare e, perché no, divertire.

L’Euridice di Carol Ann Duffy escogita stratagemmi perché Orfeo si volti e fallisca nella missione di salvataggio; nella lirica Warming her Pearls, l’usanza vittoriana delle domestiche di indossare le perle delle padrone per riscaldarle e accrescerne il fulgore, diviene l’espediente per una poesia sensuale e passionale.

Attraverso la lettura di sette poesie selezionate (prima in lingua originale dalla poetessa, poi in italiano dai traduttori Floriana Marinzuli e Bernardino Nera) il pubblico è stato accompagnato attraverso la raccolta Poesie d’amore, dove aspetti diversi del sentimento poetico per eccellenza, trovano espressione: dalla bruciante passione (Warming Her Pearls), all’adulterio e la solitudine che ne deriva (Adultery, Mean Time), alla devozione di una donna nei confronti di una pietra (Stone Love), al punto che la stessa Duffy ha ironicamente asserito che si tratti di poesia d’amore quanto di anti-amore.

D’altronde, ha affermato, spesso la sua produzione poetica è soggetta a domande e osservazioni che aprono prospettive da lei mai considerate, non necessariamente condivise, a cui si trova talvolta a dare conferma per educazione.

Nel corso dell’evento, tuttavia, la poesia ha assunto nelle parole di Carol Ann Duffy i tratti di preghiera e appoggio spirituale, dialogo con il linguaggio, gioco e intrattenimento, rivisitazione di un modello, forza creatrice, ma prima di tutto lo spontaneo interesse a esprimere qualunque cosa la riguardi per vie culturali, autobiografiche, personali.

Forse questo è tutto ciò che davvero occorre per mettere in versi la realtà.