David Quammen mostra al pubblico un piccolo libro dalla copertina gialla e sgualcita. È una guida per ragazzi alla ricerca di insetti. Spiega che possiede quel libro da sessantacinque anni e che è tra le cose più preziose: per lui, questo libro è un testimone di uno specifico modo di fare ricerca, un avvicinamento alle cose che passa dalla scoperta con attenzione meticolosa e la meraviglia che contraddistingue la giovinezza.
David Quammen, scrittore, saggista e divulgatore scientifico, è autore di importanti saggi come Spillover. L'evoluzione delle pandemie (Adelphi, 2017) e Senza respiro (Adelphi, 2022). Nell'incontro si apre il dialogo tra lo scrittore e i ragazzi delle scuole superiori di Mantova impegnati nel progetto LAB-Libri Acque Boschi, finalizzato ad accrescere la sensibilità verso l’ecologia e l’ambiente. L’obiettivo è infatti quello di costruire una biblioteca che incuriosisca, informi e sensibilizzi, divenendo custode di conoscenze che, ora più che mai, hanno l’impellenza di essere fruibili. L’autore, che ha dedicato quasi tutta la sua vita all’amore e all'osservazione, e poi alla divulgazione dell’ecologia e della biologia evolutiva, concorda sull’importanza di costruire un luogo fisico che raccolga queste conoscenze e che, attraverso percorsi tematici specifici, accolga le generazioni più giovani.
Ripercorrendo il suo stesso avvicinamento all’ecologia, Quammen suggerisce una traiettoria verticale, che inizia dall’analisi specifica, circoscritta e concreta della vita naturale: bisogna partire dall’osservazione per poter astrarre, avvicinandosi all’ecologia, e finalmente, alla filosofia della scienza. Si comprende così a fondo l’assenza di gerarchia tra specie, la loro interconnessione e l’impatto dell’uomo sulla natura. La narrativa si rivela a tal fine uno strumento prezioso: restituisce la meraviglia e stimola la ricerca attraverso la riscoperta della bellezza. Grazie al racconto di persone che studiano il mondo naturale, come Jane Goodall, etologa ed antropologa, nota per il suo impegno nello studio e tutela degli scimpanzè, la curiosità, senza la quale alcuna scienza potrebbe essere prodotta, germina.
Quali sono quindi i libri che secondo l’autore sono imprescindibili per un’ecobiblioteca? Oltre alla già citata Jane Goodall, Quammen inserisce le opere di Aristotele, Lucrezio e Plinio, gli scritti fondamentali e fondativi di Darwin, tra cui L’origine della specie e Viaggio di un naturalista intorno al mondo, il diario che Darwin compilò nella spedizione durata cinque anni a bordo dell’HMS Beagle. A questi titoli aggiunge, Biophilia di Edward O. Wilson, sull’amore per la vita inteso come fascinazione e analisi della relazione profonda tra organismo e natura; What mad pursuit di Francis Crick, nel quale l’autore racconta la sua versione della scoperta della struttura del DNA insieme a James Watson; A feeling for the organism di Evelyn Fox Keller, biografia della genetista e biologa premio Nobel per la Medicina Barbara McClintock ed infine Trilobites: A Photographic Atlas di Riccardo Levi-Setti, indagine approfondita sui trilobiti, creature preistoriche ora estinte.
I volumi proposti vogliono essere uno spunto per la costruzione di uno spazio che può essere utile anche per una ricerca in biologia evolutiva o ecologia. L’importante rimane, come sottolinea Quammen, ricordare quanto l’ecologia sia la più ampia disciplina esistente: essa comprende qualsiasi specie che abiti o abbia mai abitato questo pianeta e come tale quindi, qualsiasi attività fatta da una delle specie che la abitano la riguarda. Dimenticarlo è un pericoloso atto di tracotanza: «Nature has not been made for the pleasure of man and woman. It has its own value and existence. We are not the center of creation. We are not above nature; we are part of nature».