04 | 09 | 2025

Quando i dati diventano umani

Linda Laura Sabbadini dialoga con Giovanni Zagni sull'importanza della statistica per la democrazia

La percezione generale dei dati è di qualcosa di oggettivo e distaccato dalla società e dall'umanità che la compone. Ma i numeri non sono solo questo: Linda Laura Sabbadini, che è stata direttrice dell'ISTAT, mostra l'importanza di questi dati: come rappresentino l'umanità del Paese, anche quella più nascosta e invisibile, e diventino un elemento fondamentale per la democrazia.

La statistica fa vivere la storia attraverso i numeri, ne mostra la componente umana e analizza le sue costituenti. Ma per poter acquisire quei numeri bisogna creare un legame con le persone. Sabbadini ha portato avanti all'ISTAT un'analisi sui membri più invisibili della nostra società, come i poveri, le donne che hanno subito violenza e che sono reticenti a raccontare la propria storia, i membri della comunità LGBTQ+. E per entrare in comunicazione con queste persone i membri dell'ISTAT devono andare oltre i numeri e capire come comunicare con le persone nel modo migliore e nei tempi più adatti: la statistica mostra gli animi anche di tutti coloro che ci lavorano.

La statistica è fondamentale per la nostra democrazia. L'Italia deve investire sull'informazione alla pari di tutti gli altri beni pubblici perché permette ai membri del Paese di esprimere la propria opinione in modo più informato. In un momento in cui le fake news sono estremamente diffuse, si affiancano ad esse i fake numbers. Questi ultimi creano una difficoltà per l'effettiva sovranità del popolo, che deve essere informato per poter aiutare il paese.

Legandosi alla necessità di un'informazione accurata e di competenze adeguate per leggere i dati, Sabbadini ha raccontato la sua esperienza con la matematica, che ha definito «logica, intuizione, creatività». Grazie alla passione della sua insegnante della scuola media, Emma Castelnuovo, figlia del matematico Guido Castelnuovo, Sabbadini si è appassionata ai numeri come ad un gioco. E questa è la metodologia che ritiene sarebbe da applicare nelle scuole per migliorare la conoscenza matematica dei ragazzi, che le Prove Invalsi mostrano essere inferiore rispetto a molti Paesi europei.

Un'importante analisi portata avanti da Sabbadini e dall'ISTAT si è rivolta alle donne, non solo nel calcolare le violenze subite, ma anche nell'analisi del tempo, come la differenza tra i due generi nella quantità di tempo spesa nei lavori domestici. L'obiettivo della ricerca è mettere in luce tutti quegli elementi sommersi nella causa della differenza di genere. In questo campo, importante è stata la Conferenza mondiale delle donne di Pechino nel 1995, un momento che sembrava poter essere l'inizio di un grande slancio di cambiamenti. Al centro di questa conferenza c'erano due concetti: empowerment e mainstreaming, cioè l'affermazione delle donne nella società e l'adozione di queste consapevolezze in tutti gli ambiti.

Sabbadini alla fine rivolge un invito verso lo sviluppo di nuove tecnologie e verso un conseguente ricambio generazionale che permetta ai giovani di sfruttare le proprie competenze e rendere visibili tutti gli invisibili.