05 | 09 | 2025

Reinventare il senso dello stare insieme

Gli elementi che permettono alle comunità di sopravvivere e di rafforzarsi

Prima di essere un concetto politico, la comunità è un fatto sociale, tipicamente umano. Da qui parte Georgiana Ursache per guidare Leila Belhadj Mohamed, Grace Fainelli e Espérance Hakuzwimana nel confronto sul senso e valore che hanno le comunità nel nostro presente.

Una comunità non è solamente un insieme di persone che condividono degli stessi ideali, ma anche e soprattutto un luogo in cui le persone posso stare bene, nonostante le differenze e gli attriti. La diversità presente all’interno delle comunità non è un problema da ovviare o un ostacolo da livellare, ma un punto da cui partire per trovare nuove strade, nuovi modi di agire insieme. Anche le comunità all’apparenza uniformi possono riservare ai membri momenti di scoperta e ampliamento delle proprie vedute. A questo proposito la scrittrice Espérance Hakuzwimana cita il suo gruppo di lettura per persone nere e afrodiscendenti: il Circolo Balde. Il circolo nasce dall’idea di creare un luogo in cui riconoscersi, in cui non sentirsi «l’unica persona nera nella stanza», portando l’autrice a meravigliarsi nello scoprire che ciò di cui aveva bisogno era scoprire novità e differenze in storie solitamente raccontate come omogenee.

Per accogliere le diversità è necessario che le comunità abbiano confini flessibili, in grado di cambiare, accogliendo membri nuovi o facendone uscire di vecchi. Le comunità non devono infatti essere gabbie e il loro potere è infatti quello di evolversi, rispecchiando i mutamenti dei singoli membri.

Una comunità non va tuttavia immaginata solo come un luogo ordinato e armonioso, anzi, può e deve essere teatro anche di conflitti. Lo scontro costituisce una prova per la comunità, mostrando la capacità che i suoi membri hanno di mettersi in discussione e raccogliersi nuovamente insieme. Nel momento in cui si sceglie il quieto vivere, a discapito del confronto, si va a perdere un’opportunità e si crea un terreno fertile alla proliferazione di nuovi problemi.

Il conflitto poi riguarda la comunità non solo dal punto di vista interno, ma anche da quello esterno. Esse dimostrano la propria forza nel momento in cui sostengono la rabbia dei membri nei confronti di un’ingiustizia proveniente da oltre i suoi confini.

Grace Fainelli evidenzia la presenza storica di forme di auto aiuto, mettendo in luce la matrice innata e istintiva esistente in qualsiasi forma di collettività. Guardando ai nostri giorni si nota come le comunità contemporanee siano messe in crisi dalla cultura individualista e iperperformativa sempre più imperante. È questo il momento di recuperare il carattere ancestrale del vivere insieme, non tanto per restaurare un contesto passato, ma più per costruirne uno nuovo, che possa comprendere le istanze del presente.

Infine, il potere delle comunità emerge anche dalla capacità che esse hanno di lasciare delle impronte da seguire, un’eredità per il futuro.