07 | 09 | 2025

Ritratti d'Olanda

Migliaia di artisti da tutto il mondo arrivano in un villaggetto dei polder e Jan Brokken ci svela il perché

Dopo aver accompagnato i suoi lettori alla scoperta della vita di poeti, scrittori, musicisti in giro nello spazio e nel tempo, Jan Brokken ritorna nella sua Olanda per guardare il suo paese natale attraverso la storia dell'Hotel Spaander. Nei decenni a cavallo tra XIX e XX secolo, il villaggio di Volendam fu una popolare meta per gli artisti di tutta Europa e l'albergo fondato da Leendert Spaander e sua moglie Aaltje il loro luogo di soggiorno prediletto. Ne La scoperta dell'Olanda (Iperborea, 2025) l'autore vuole scavare nella storia per capire quali premesse hanno creato un tale crogiolo di arte e bellezza in un posto così piccolo, immerso nei polder olandesi.

Entrando nell’Hotel Spaander, si rimane sbalorditi dalla quantità di dipinti appesi alle sue pareti, centinaia e centinaia di quadri che riportano le firme di pittori provenienti da Francia, Spagna, Italia, Norvegia, Stati Uniti, arrivati in un isolato villaggio di pescatori, alla ricerca di cosa? Una luce meravigliosa, un cielo cangiante di nuvole in continuo movimento che si specchia nell’acqua del Gouwzee, una popolazione di gente semplice e vivace, aperta ad accogliere chiunque arrivasse nella loro casa. Davanti all’Hotel Spaander l’insegna «Kunstenaars, kom binnen!» (Artisti, entrate!) invitava all’ingresso, e la decisione dell’albergatore di creare undici atelier e di offrire vitto e alloggio a prezzi modici aveva creato un vero e proprio paradiso per gli artisti. Attratti anche dalla bellezza delle figlie del signor Spaander, tanto nota che persino Marcel Proust rivolse a una di loro degli apprezzamenti.

Alla fine dell’800 Volendam era un luogo di libertà, dove lo straniero era il benvenuto e la sua arte poteva esprimersi in qualsiasi modo lui volesse. L’esempio virtuoso costituito dall’esperienza dell’Hotel Spaander è testimoniato anche dalla libertà per le donne di poter ritrarre gli uomini, possibilità che era loro preclusa ovunque nei paesi occidentali tranne che in questo villaggio. L’angolazione scelta da Brokken per ritrarre l’Olanda vuole riportare alla memoria un certo spirito di tolleranza della popolazione olandese, che in quel momento storico si adoperava per dare prova giorno dopo giorno dell’accoglienza rivolta a chi veniva dal mondo al di fuori dei propri confini.

Ancora una volta Jan Brokken affronta temi ampissimi guardati attraverso storie laterali, circoscritte, come a voler racchiudere in un dettaglio la complessità di un intero dipinto. Il suo stile particolarissimo, che mescola la non-fiction con l’invenzione letteraria, rispecchia il modo tutto personale che ha l’autore di viaggiare nelle storie di ogni tempo. Ci si immerge nelle sue opere stupendosi di quanto la realtà possa essere più incredibile di ogni immaginazione, e seguendo l’animo irrequieto dell’autore si scopre che il senso delle sue narrazioni sta nel continuo processo di ricerca di ciò che storie lontane e vicine possono dirci di nuovo.