05 | 09 | 2024

Tra interrail e ricordi letterari

Tim Parks - Cronache ferroviarie

Risate, applausi e tanta gioia: Tim Parks suscita questo quando narra alcuni dei suoi momenti preferiti passati in treno, non necessariamente quelli più belli ma di certo quelli per lui più memorabili.

Parks, scrittore, critico letterario e giornalista inglese, ha deciso di portare uno dei suoi primi libri, Coincidenze. Sui binari da Milano a Palermo, a dieci anni dalla pubblicazione, con il desiderio non di aggiornarlo ma di dimostrare come a dieci, venti, trenta anni di distanza gli italiani e soprattutto le ferrovie italiane non cessino mai di creare ricordi e scatti quasi fotografici di una vita che va avanti, utilizzando il punto di riferimento attraverso il quale tutti probabilmente passano, prima o poi: la stazione ferroviaria.

L’autore, leggendo o addirittura interpretando alcuni dei brani del romanzo, ha coinvolto gli spettatori in un curioso viaggio attraverso i binari italiani con aneddoti storici, spesso anche molto comici. Inoltre, nei trenta minuti dedicati a «mettere gli accenti al posto giusto», (lo slogan di tutta la collana di eventi denominata Accenti) è stato ricordato come quei trenta minuti siano anche il tempo adeguato per un cambio ferroviario, sempre che avvenga senza intoppi e ritardi.

Parks, venuto per la prima volta in Italia cinquantuno anni fa con un biglietto interrail su un treno notturno lungo la Costa Azzurra, ricorda come i treni annunciati dagli altoparlanti avessero tutti nomi altisonanti, quasi nobili, come Michelangelo e Leonardo Da Vinci. Questi sembravano procurare al viaggiatore intrattenimento e ispirazione, dato lo «spiccato preziosismo nel pronunciarli», una lettura fatta quasi con uno scatto di orgoglio semplicemente per il fatto stesso di enunciarli.

Quello che lo ha più divertito nei suoi diversi viaggi in treno, a detta dello scrittore, è stato vedere i turisti stranieri provare a raccapezzarsi con gli annunci, ripetuti dai microfoni anche nei giorni di sciopero con la sola aggiunta della parola “soppresso” solamente alla fine del messaggio audio. Ciò illude quasi i viaggiatori, che ricevono l'assicurazione che il loro treno sia confermato, questo per essere subito dopo smentiti da quella parola aggiunta alla fine del messaggio! Esso è mandato di norma ogni giorno e vi si elencano tutti i servizi offerti sul treno e il proprio codice prima ancora di dare a chi ascolta le uniche due informazioni che veramente interessano: l’orario e il binario di partenza.

Parks rimase inoltre colpito dalla differente motivazione con cui vennero costruite le ferrovie in Inghilterra e in Italia. La prima le costruì effettivamente per esigenza economica, mentre la seconda lo fece più per esigenze politiche e di trasporto delle truppe, specialmente in una parte del nord Italia, zona controllata dagli Austriaci. Proprio qui infatti «la linea Milano-Mantova venne soppressa dagli Austriaci perché non utile al trasporto delle truppe…e a Mantova stiamo ancora aspettando», scherza l’autore.

Lo scrittore, ripercorrendo alcuni dei suoi «più o meno fortunati» incontri sui vagoni dei treni, ricorda come, per lui: «è più facile che un libro mi entri dentro leggendolo viaggiando su rotaie». Egli evidenzia infine come i viaggi in treno abbiano creato apprezzati e più lunghi lassi di tempo per leggere e quindi abbiano aumentato (indirettamente) la vendita di libri proprio per questa ragione. In conclusione, secondo Parks: «Questo libro è dedicato a chi legge in treno», una descrizione più che adeguata ascoltando i passi tratti dal libro e letti dall'autore stesso.