04 | 09 | 2024

Un percorso tra gli alberi storici

Tiziano Fratus e la mappatura di una flora straordinaria

Ciò che colpisce di Tiziano Fratus è il modo in cui parla degli alberi come se fossero umani, con naturalezza e affetto. Parla di alberi come di un «popolo», di «signori e signore che aspettano che andiamo a visitarli». L'autore accompagna il pubblico affascinato dalle sue parole attraverso i giganti millenari che abitano la nostra penisola, con immagini proiettate alle sue spalle. I luoghi toccati dal percorso sono numerosi: dal Giardino degli Dei, nel Pollino, dominato dal Patriarca e da Italicus, fino alle montagne della lombarda Val Malenco, dove abita un larice che può sembrare un po’ “spelacchiato”, ma che se ne sta da mille anni ad un’altitudine dove la maggior parte degli alberi quasi non cresce proprio.

Fratus racconta la storia dei tre larici della Val d’Ultimo, colpiti dal fulmine, che secondo la leggenda erano in origine quattro, o forse cinque, o forse chissà; racconta dei tre castagni che ai piedi dell’Etna condividono le stesse radici e hanno fornito l’ambientazione all’ultimo giallo di Cristina Cassar Scalia: Il Castagno dei Cento Cavalli. Scherza tanto con il pubblico, suggerisce dove pernottare per visitare gli alberi e dove fermarsi a mangiare perché «Io, dovunque vado, ci deve essere un ristorante vicino. L’ho passata l’età dell’avventura».

Ci sono gli alberi-monumento di montagna e quelli di città, in aree verdi urbane a volte inaspettate: i platani del 1650 di Villa Borghese a Roma, la compianta quercia dei giardini Indro Montanelli a Milano, la grande magnolia nel chiostro della Basilica di Sant’Antonio, a Padova, “vicina di casa” della famosa palma di Goethe e dei primi Ginkgo mai piantati in Italia. Nella provincia milanese, a Parabiago, è custodito addirittura un bonsai millenario: un esemplare unico, frutto di secoli e secoli di cure e attenzioni meticolose. Appare piano piano una popolazione vasta, che è importante imparare a conoscere e proteggere tanto dalle incurie degli uomini, quanto dalle insidie della natura, come l’insetto che da anni decima gli ulivi di Ostuni, in Puglia.

A Festivaletteratura, 11 anni fa Tiziano Fratus aveva creato percorsi attraverso cui scoprire le storie degli alberi-monumento di Mantova, oggi attraverso Alberodonti d’Italia crea percorsi, storie e giochi che attraversano tutto il Paese e creano «un rapporto tra noi e loro… sempre che a loro freghi qualcosa di noi».