26 | 12 | 2025

Un ricordo di Gioia

Fino a pochi anni fa, chiunque fosse entrato negli uffici della Segreteria di Festivaletteratura, in via Chiassi e in via Accademia prima e poi tra le stanze della Loggia del Grano di Palazzo Andreani, ancor prima d’essere salutato sarebbe stato accolto da un inconfondibile ticchettio di tasti e nastri di calcolatrice, “clac!” di quaderni ad anelli e conti sussurrati come mantra, dietro ai quali si nascondeva uno dei volti più belli e familiari del Festival, uno di quelli che ti faceva sentire al sicuro anche nelle più fredde e interminabili serate dell’inverno mantovano. Chi ha conosciuto quel profluvio di calcoli e borbottii, risate fragorose e telefonate al fulmicotone, sa quanto ci mancherà la cara Gioia Polettini (1937-2025), primissima impiegata, insieme a Marella Paramatti, di quella che sarebbe poi diventata la Segreteria organizzativa di Festivaletteratura.

Era un’amministratrice della “vecchia scuola”, che faceva quadrare i conti al millimetro, cercava nuovi fondi, curava nelle retrovie, con guizzi di fantasia, intelligenza e calore umano, la buona riuscita di ogni edizione, l’accoglienza di autori e volontari, le relazioni con sponsor e istituzioni, il lungo, spesso difficilissimo, lavoro di bilancio che ha sempre reso possibile guardare al domani. Ed era soprattutto una persona di rara generosità e affetto, una donna libera e piena di entusiasmo che dopo una vita di lavoro aveva deciso di continuare a rimboccarsi le maniche, accanto al Comitato organizzatore e all’Associazione Filofestival, per dar vita a quel piccolo sogno in cui tutti continuiamo a credere.

Se oggi ci apprestiamo a festeggiare trent’anni di incontri nelle piazze e nelle strade di Mantova, molto dobbiamo a lei e al suo lavoro. Grazie Gioia.